domenica 24 giugno 2012

L'ECO DEL NYT #8 - Anne Tyler e Matt Ruff




In questo video di racconto la recensione che la New York Times Book Review ha fatto del romanzi:
- "Guida rapida agli addii" (a.k.a. "The beginner's goodbye"), di Anne Tyler;
e
- "The mirage", di Matt Ruff. 


In effetti, come previsto, nel giro di pochissimo tempo la casa editrice Guanda ha dato alle stampe l'ultimo romanzo di Anne Tyler che, indipendentemente dalla recensioni, avrà senz'altro il suo seguito di affezionati lettori. Io personalmente non ho mai letto questa autrice, ma ho un paio di suoi romanzi in attesa in libreria.


Nel corso della conversazione del video, ho inoltre fatto una piccola digressione in direzione dei romanzi di Julia Glass, e in particolare a proposito di "Tre volte giugno" e "Quanti giorni dopo di lei".


mercoledì 20 giugno 2012

BOOKWORM #18 - "Train man" e "La casa della luce"



I due libri di cui vi parlo in questo video sono veramente diversissimi tra loro, ma nascono dalla stessa cultura, che su di me esercita un grande fascino, e che in queste pagine ci regala uno spaccato che per un attimo ne fa intravedere le complessità.

Le storie e gli stili di questi due libri, "Train man" e "La casa della luce", rispettivamente di Nakano Hitori (che di fatto non è che il nome immaginario che sta a indicare tutti gli utenti del forum che hanno contribuito al la storia e alla realtà) e Yoko Ogawa. 

Voi li avete letti? Che cosa ne pensate?

mercoledì 13 giugno 2012

BOOKWORM #17 - "Un giorno questo dolore ti sarà utile" di Peter Cameron



Recentemente è uscito nelle librerie italiane "Coral Glynn", l'ultima fatica di Peter Cameron, mentre ancora è presente in classifica il suo romanzo precedente. In questo video vi parlo proprio di "Un giorno questo dolore ti sarà utile", che mi è piaciuto molto. 

E voi? Lo avete letto? Che ne pensate?

martedì 5 giugno 2012

L'ECO DEL NYT #7 - Hilary Mantel e William Boyd




Alcuni libri si apprezzano mentre li si legge cogliendo appieno l'impatto che hanno su di noi. Altre volte invece, succede che si apprezza molto il romanzo in cui ci si immerge, ma è solo successivamente, a distanza di tempo, che ci si accorge di quanto ci sono piaciuti veramente.
Volumi o autori che all'inizio ci avevano entusiasmato finiscono per sbiadire nella memoria, o per perdere comunque la loro potenza con l'andare dei giorni, dei mesi, degli anni, e libri che ci erano piaciuti ma non ci avevano sconvolto la vita, continuano a crescere e a moltiplicare la loro eco diventando sempre più potenti con il tempo. Mentre si sedimentano, crescono, mettono radici, ci continuano a parlare, a risuonare nei pensieri, ad aprirci scorci, ricordi, immagini, sensazioni. 

Per me "Wolf Hall" di Hilary Mantel appartiene a questa seconda categoria. E così, contrariamente a quanto mi sarei aspettata un paio di anni fa, ora non vedo l'ora di leggere "Bring up the bodies", il seguito ideale (e reale) del romanzo precedente. Sento che mi chiama, perché il precedente è stato una vera valanga: partito da una manciata di emozioni e pensieri, ha preso corpo poco a poco e mi ha travolto. Come resistere ora che anche la rivista dei libri del NYT ne parla in questi termini?

Ugualmente interessante pare essere la nuova fatica di William Boyd, di cui tuttavia ho ancora in arretrato il suo celeberrimo "Ogni cuore umano". "Waiting for sunrise" dovrà quindi aspettare per me, mettendosi diligentemente in fila in attesa non solo dell'alba, ma anche del mio ordine di lettura.

E voi? Avete già letto questi autori? Che impressione ne avete? Riuscirete a resistere?

Per chi fosse interessato ad approfondire ulteriormente, ecco i link agli articoli citati: