Il 18 settembre negli Stati Uniti uscirà un libro di memorie di Salman Rushdie che parlerà del periodo che lo ha visto costretto a nascondersi dopo la fatwa che lo ha condannato a morte per la pubblicazione de "I versi satanici" nel 1989.
L'Ayatollah Khomeiniaveva infatti considerato il libro un insulto al profeta Mohammed e Rushdie era fuggito e aveva assunto il nome Joseph Anton (dai suoi autori preferiti - Joseph Conrad e Anton Chekhov).
"Joseph Anton" sarà proprio il titolo di questa autobiografia: "E' stato strano per me dover cambiare nome", ha dichiarato infatti l'autore al New York Times: "Siccome mi ha sempre messo a disagio, ho pensato che questo titolo potesse esprimere bene il dramma, la stranezza e il disagio di quegli anni".
Il libro, secondo quanto emerge dal blog di Rushdie, parlerà della tragicomica esperienza di vivere con una guardia armata, del rapporto stretto che si è venuto a instaurare con chi lo proteggeva, della fatica per ottenere il supporto dei diversi governi, delle case editrici, dei giornalisti e dei colleghi scrittori, e soprattutto di come ha riconquistsato la propria libertà.
Fonte: The Huffington Post